Un manifesto per le Rsa
Tredici associazioni nazionali del settore Rsa hanno sottoscritto un manifesto con alcune richieste rivolte al Governo, ispirate a un approccio gerontologico e geriatrico alla persona anziana e fragile.
Tredici associazioni nazionali del settore Rsa hanno sottoscritto un manifesto con alcune richieste rivolte al Governo, ispirate a un approccio gerontologico e geriatrico alla persona anziana e fragile.
Soddisfazione per la delibera sull’adeguamento della quota sanitaria, ma resta preoccupazione per il settore: “Ora dare concretezza agli altri punti del protocollo d’intesa, dalla formazione alla revisione dei modelli assistenziali”.
Le proposte per il rilancio dell’assistenza territoriale individuate dal Coordinamento nazionale interassociativo del settore sociosanitario, che riunisce le associazioni rappresentative degli enti gestori dei servizi di assistenza a persone non autosufficienti in ambito residenziale, semiresidenziale e domiciliare, con oltre 1,5 milioni di utenti assistiti e circa un milione di addetti.
Rsa, gestori privati e centrali cooperative: “Inaccettabile che la Regione Toscana escluda futuri adeguamenti tariffari”.
Nel mese di ottobre su Vita.it è apparsa un'inchiesta in dieci tappe sulle Rsa alle prese con il caro bollette, prendendo in considerazione la situazione nelle diverse regioni italiane. Le realtà non profit, che gestiscono la metà dei posti letto delle residenze per anziani del Paese, sono in ginocchio: serve un intervento "di sistema" da parte delle istituzioni. Ripubblichiamo parte dell'indagine, per noi di grande interesse.
Rsa e centri diurni in piazza a Firenze per chiedere l’intervento della Regione: serve una revisione delle tariffe. Nei prossimi giorni un picchetto davanti al Consiglio regionale.
Un intervento del professor Alessandro Petretto, comparso sul Corriere Fiorentino dell'8 febbraio 2022, tocca il tema del rapporto tra Rsa e investimenti privati. «Il punto di partenza è che siamo davanti a un’industria in cui la domanda è crescente e quindi bisogna aumentare l’offerta in quantità e qualità».
Un articolo comparso su Repubblica Salute del 26 agosto scorso, firmato da Roberto Bernabei, Francesco Landi e Graziano Onder, approfondisce e affronta il tema delle Rsa. «Epicentro nei primi mesi della pandemia, ora sono abbandonate dagli utenti. E dimenticate dal Pnrr. Ma vanno cambiate e finanziate. Per assicurare assistenza a chi ne ha più bisogno».
La giornata di studio organizzata il 2 luglio scorso a Firenze ha rappresentato un’occasione di confronto tra le istituzioni, le autorità sanitarie e i soggetti pubblici e privati impegnati nell’assistenza alle persone anziane e non autosufficienti.
Nei giorni scorsi l'Unione europea ha approvato il Pnrr italiano, che ha accolto alcune delle proposte avanzate nei mesi scorsi dal Network Non Autosufficienza. Per la sociologa Franca Maino è ora il momento di pensare a una riforma organica dei modelli di assistenza agli anziani. «Domiciliarità e istituzionalizzazione non sono modelli alternativi: devono coesistere ed essere entrambi oggetto di investimenti e innovazione, e anzi oggi il nostro Paese è carente proprio sul fronte della residenzialità».