Un manifesto per le Rsa
Tredici associazioni nazionali del settore Rsa hanno sottoscritto un manifesto con alcune richieste rivolte al Governo, ispirate a un approccio gerontologico e geriatrico alla persona anziana e fragile.
Tredici associazioni nazionali del settore Rsa hanno sottoscritto un manifesto con alcune richieste rivolte al Governo, ispirate a un approccio gerontologico e geriatrico alla persona anziana e fragile.
Un riconoscimento importante alla professionalità e alla volontà dei professionisti di tutelare la salute di tutti. Il ringraziamento al Capo dello Stato e al ministro della Salute per aver riconfermato il ruolo essenziale delle professioni nel Ssn.
Com'è cambiata la spesa per la sanità delle Regioni, qual è il divario tra l’una e l’altra? Che impatto hanno avuto l’emergenza e le risorse stanziate per fronteggiarla? A partire dai dati di quattro Regioni e da svariati aspetti, tra cui la spesa e i risultati alle valutazioni dei cittadini, un confronto tra i modelli di Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Toscana.
Durante la pandemia da Covid-19 le Rsa, e in generale le strutture residenziali e ospedaliere, hanno subito pesanti critiche dall’opinione pubblica in merito al loro funzionamento. Su "I luoghi della cura online", rivista del Network Non Autosufficienza, Elena Macchioni e Riccardo Prandini propongono un’analisi di quanto avvenuto puntando l’attenzione su un “fallimento di sistema” delle cure garantite nel nostro Paese e mettendo in luce alcuni punti centrali per una riorganizzazione del sistema di Long Term Care, che vede nella residenzialità un nodo centrale nella presa in carico degli anziani fragili. Pubblichiamo l'articolo apparso su www.luoghicura.it
Un rapporto dell’European Social Policy Network elaborato da Emmanuele Pavolini illustra le sfide poste dalla pandemia ai sistemi di Long Term Care in Europa. Il documento, come segnalato da Percorsi di secondo welfare nell'articolo che qui segnaliamo, analizza le variabili strutturali che caratterizzano i vari modelli, l’intensità dell’intervento pubblico e la correlazione tra assistenza continuativa e rischio di povertà ed esclusione sociale per i non autosufficienti.
Ricerca e innovazione per non perdere il gusto della vita anche in caso di disfagia. In campo l’Università di Genova e la start up innovativa Harg.
Non è del tutto vero che questa quarta ondata è una "pandemia dei no vax" ma è certamente vero che la campagna vaccinale ha impedito migliaia di contagi, salvate migliaia di vite umane e ha permesso agli ospedali di non andare in tilt.
Un articolo comparso su Repubblica Salute del 26 agosto scorso, firmato da Roberto Bernabei, Francesco Landi e Graziano Onder, approfondisce e affronta il tema delle Rsa. «Epicentro nei primi mesi della pandemia, ora sono abbandonate dagli utenti. E dimenticate dal Pnrr. Ma vanno cambiate e finanziate. Per assicurare assistenza a chi ne ha più bisogno».
La giornata di studio organizzata il 2 luglio scorso a Firenze ha rappresentato un’occasione di confronto tra le istituzioni, le autorità sanitarie e i soggetti pubblici e privati impegnati nell’assistenza alle persone anziane e non autosufficienti.
Nei giorni scorsi l'Unione europea ha approvato il Pnrr italiano, che ha accolto alcune delle proposte avanzate nei mesi scorsi dal Network Non Autosufficienza. Per la sociologa Franca Maino è ora il momento di pensare a una riforma organica dei modelli di assistenza agli anziani. «Domiciliarità e istituzionalizzazione non sono modelli alternativi: devono coesistere ed essere entrambi oggetto di investimenti e innovazione, e anzi oggi il nostro Paese è carente proprio sul fronte della residenzialità».