Quale futuro per RSA?
Le strutture per la lungo degenza crescono a ritmo sostenuto, soprattutto grazie agli investimenti privati. I rischi di un monopolio di fatto per tutto il settore. Le lacune della politica di settore della Regione Toscana.
Giancarlo Magni, giornalista professionista, ha seguito per anni, a Roma, la vita politico-parlamentare. Ha lavorato nella carta stampata, nelle radio e nelle TV. Ha collaborato con la Nuova Eri e con il Radio-Corriere. In Rai, ha lavorato al TGR della Liguria e poi della Toscana, dove ha ricoperto la carica di vice caporedattore. Dal 2012 al 2017 è stato vice-presidente del Comitato Regionale per le Comunicazioni della Regione Toscana. Fa parte del Comitato direttivo della Fondazione "F. Turati", una Onlus che gestisce Centri di riabilitazione, Rsa, Centri per disabili e strutture per persone in stato vegetativo permanente e per malati di Alzheimer.
Giancarlo Magni, giornalista professionista, ha seguito per anni, a Roma, la vita politico-parlamentare. Ha lavorato nella carta stampata, nelle radio e nelle TV. Ha collaborato con la Nuova Eri e con il Radio-Corriere. In Rai, ha lavorato al TGR della Liguria e poi della Toscana, dove ha ricoperto la carica di vice caporedattore. Dal 2012 al 2017 è stato vice-presidente del Comitato Regionale per le Comunicazioni della Regione Toscana. Fa parte del Comitato direttivo della Fondazione “F. Turati”, una Onlus che gestisce Centri di riabilitazione, Rsa, Centri per disabili e strutture per persone in stato vegetativo permanente e per malati di Alzheimer.
Le strutture per la lungo degenza crescono a ritmo sostenuto, soprattutto grazie agli investimenti privati. I rischi di un monopolio di fatto per tutto il settore. Le lacune della politica di settore della Regione Toscana.
Il nuovo ruolo che la riforma del Terzo settore assegna agli ETS rende indispensabile un salto di qualità nell’erogazione dei servizi. In campo socio-sanitario la 231 deve diventare requisito indispensabile per l’accreditamento.
Scarsità di fondi e regionalismo differenziato. Due scelte che, combinandosi fra loro, faranno saltare il Servizio sanitario nazionale e i conti pubblici.
Senza nuove fonti di finanziamento il Ssn è destinato al fallimento. Ma è anche importante spendere meglio le risorse esistenti.
Dopo 40 anni il Servizio sanitario nazionale mostra ancora tutta la sua validità. Necessita però di un aggiornamento perché possa mantenere, nel tempo, la compatibilità finanziaria.
Esiste una relazione fra il lavoro degli anziani e la disoccupazione giovanile? Molti pensano di si. La tesi, non vera, trova però qualche conferma in una società statica come quella italiana.
La società di oggi è molto diversa da quella degli anni ’50. La vecchiaia non coincide più con l’età della pensione. E la società ha un gran bisogno di anziani attivi e dinamici.