Cento anni fa nasceva Antonio Cariglia, figura di rilievo per la storia politica del nostro Paese nella seconda metà del Novecento, nonché fondatore nel 1965 della Fondazione Filippo Turati Onlus, attiva nel campo dell’assistenza alle persone fragili, della sanità e della cultura. Per ricordarne il profilo e l’opera è in programma un appuntamento mercoledì 3 aprile alle ore 17 a Firenze, nella sala Pegaso di Palazzo Sacrati Strozzi, gentilmente concessa. All’incontro, che è a ingresso libero, intervengono il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, lo storico Zeffiro Ciuffoletti e Carlo Nicolai, già vicesindaco di Pistoia, oltre al presidente della Turati, Giancarlo Magni. Per ricostruire la vicenda umana e politica di Cariglia è prevista la presentazione di due pubblicazioni a lui dedicate: si tratta del volume di Simone Visciola «L’alternativa impossibile. L’idea socialdemocratica di Antonio Cariglia tra Italia e Europa negli anni della “prima” Repubblica» (Marsilio 2020) e del recente pamphlet «Cariglia, il laburista», scritto da Giancarlo Magni ed edito proprio in vista del centenario dall’associazione Cultura e società, insieme alla quale è organizzato l’evento.
Nato il 28 marzo 1924 a Vieste, sul Gargano, Cariglia si trasferì giovanissimo a Pistoia con la famiglia. Già gli anni da studente liceale lo videro opporsi al fascismo in nome dell’amore per la libertà e la giustizia sociale che nel 1947 lo portò ad aderire al Psdi di Giuseppe Saragat. Essere socialista riformista significava per lui non solo lottare per un mondo migliore, basato sui principi della solidarietà, ma soprattutto fare qualcosa di concreto per applicare tali principi alla vita di tutti i giorni. Da questa convinzione scaturì quindi buona parte del suo impegno nel dopoguerra, volto a mettere in pratica lo slogan saragattiano «case, scuole, ospedali». A Pistoia organizzò corsi di lingue e di formazione professionale, nonché un vasto programma di edilizia economica e popolare che, negli anni (1957-‘63) della sua presidenza del locale Istituto autonomo case popolari, lo vide inaugurare tra gli altri il quartiere Belvedere. Attraverso la Fondazione Turati, da lui voluta e fondata, realizzò strutture e Centri socio sanitari in grado di erogare servizi per la popolazione: prima a Pistoia e a Gavinana (Montagna pistoiese), poi a Vieste e infine, nei primi anni Duemila, a Zagarolo, alle porte di Roma. Accanto a queste azioni sul campo la sua opera si è concretizzata nella politica nelle istituzioni, alla Camera dei deputati, al Senato e al Parlamento europeo, sempre sulla base di una convinta adesione ai valori socialdemocratici e riformisti.
L’ingresso all’evento è libero.
È prevista la trasmissione in diretta streaming alla pagina:
www.regione.toscana.it/diretta-streaming
Per informazioni è possibile contattare la Fondazione Turati al numero 0573 976143 oppure scrivere a: ufficiostampa@fondazioneturati.it.