• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Passa al piè di pagina
  • QUESTA INIZIATIVA
  • AUTORI
  • CONTATTI

Senzeta

Mensile di utilità scientifiche e culturali

  • Focus
  • Primo piano
  • Idee e proposte
  • Approfondimenti
  • Cultura
  • Studi e ricerche
  • Segnalazioni
degenerazione maculare legata all'età

La degenerazione maculare legata all’età o Dmle

Questa patologia, provocata solitamente da una combinazione di fattori genetici e ambientali, rappresenta la principale causa di perdita della vista dopo i 50 anni. Per i soggetti a rischio, dunque, è indispensabile sottoporsi a controlli periodici.

31/01/18 - Prof. Alberto De Napoli

La degenerazione maculare (Dmle) è una comune malattia dell’occhio che si può presentare nella terza età ed è la più frequente causa di perdita della vista dopo i 50-55 anni. In seguito al danneggiamento di quella parte della retina denominata “macula” si determina infatti la perdita della visione centrale.

Esiste una forma iniziale che non comporta importanti alterazioni visive ma che può evolvere in due forme avanzate seriamente invalidanti. Possiamo quindi avere una maculopatia secca e una umida. La prima evolve lentamente verso l’atrofia, l’assottigliamento e la perdita di funzione della macula. La forma umida è detta essudativa e si manifesta bruscamente con la fuoriuscita di sangue e liquido da capillari anomali neoformati. Le cause sono una combinazione di fattori genetici e ambientali. Pertanto la si può definire una malattia multifattoriale nella quale gioca un ruolo decisivo l’interazione tra la predisposizione genetica e fattori quali l’esposizione eccessiva ai raggi solari (Uva), lo stile di vita, il fumo di sigaretta, patologie quali ipertensione arteriosa, il diabete, l’aumento del colesterolo. Quando in una famiglia esistono casi di degenerazione maculare legata all’età, il rischio che un altro membro la sviluppi aumenta di circa 20 volte.

Quali sono i sintomi della Dmle? I principali sono costituiti da visione distorta ed offuscata soprattutto al centro delle immagini. Le linee diritte appaiono ondulate, gli oggetti possono apparire falsati nella forma e nelle dimensioni, i colori possono apparire poco nitidi o indecisi. Per la lettura è richiesta più luce che in passato e possono risultare mancanti singole lettere di una parola. In ultimo, la comparsa di un’area scura al centro della visione.

Fattori di rischio per la Dmle. Abbiamo già accennato in precedenza ai fattori genetici e all’esposizione eccessiva ai raggi solari. Inoltre, il colore chiaro degli occhi, il fumo, l’obesità, ipertensione, le malattie cardiovascolari, diete ad alto contenuto di grassi, l’eccessivo consumo di alcolici.

Non esistono metodi per prevenire la degenerazione maculare legata all’età bensì vi sono degli accorgimenti che aiutano a diminuirne l’insorgenza: evitare fumo, non esporsi a luce solare intensa, impiegare occhiali da sole, seguire una dieta multivariata e ricca di antiossidanti, e dopo i 45-50 anni sottoporsi a controlli oculistici periodici, in particolare se in famiglia risultano persone che abbiano sviluppato la Dmle.

La forma secca ha generalmente uno sviluppo molto lento nel corso degli anni e non esistono terapie risolutive salvo l’utilizzo di farmaci antiossidanti. La forma umida ha un decorso più rapido ma si può curare tramite terapia intraoculare che prevede microiniezioni ripetute nell’occhio di preparati capaci di interferire con il Vegf (Vascular Endothelial Growth Factor), ovvero una sostanza prodotta dal nostro organismo che induce alla formazione di nuovi capillari. Esiste tuttavia anche una laserterapia (fotodinamica) che selettivamente distrugge i capillari neoformati.

La diagnosi viene effettuata con un esame Oct che studia la morfologia della macula analogamente a come fa la Tac. Può essere inoltre utile l’esecuzione di una fluoroangiografia. Si tratta di semplici esami che vengono effettuati ambulatorialmente.

I farmaci che proteggono dai danni dell’età. Si è scoperto che la luteina  e la zeaxantina sono in grado di proteggere il tessuto maculare dall’attacco dei radicali liberi e dei raggi ultravioletti.

Cosa non deve mancare in tavola. Una dieta ricca di antiossidanti può rallentare la Dmle contribuendo a ritardarne l’insorgenza. Ortaggi ricchi di carotenoidi (carote, cavoli, spinaci, grano, broccoli, piselli, fave, pomodori, lattuga, verza) e pesce.

Prof. Alberto De Napoli

 

Condividi:

  • Tweet
  • WhatsApp
  • Telegram
  • Stampa

Archiviato in:Approfondimenti specialistici Contrassegnato con: degenerazione maculare legata all'età

Info Prof. Alberto De Napoli

Il professor Alberto De Napoli è primario oculista, già direttore del dipartimento tecnico-scientifico dell’area livornese e già docente a contratto presso l'università di Pisa. È presidente provinciale della Lega tumori di Livorno.

Post precedente: « Lavoro: giovani contro anziani?
Post successivo: Pistoia, un anno da incorniciare »

Barra laterale primaria

Approfondimenti specialistici

Disturbi del comportamento alimentare

I disturbi del comportamento alimentare in età adolescenziale: aspetti endocrino-metabolici

23/01/23 - Deanna Belliti

I disturbi del comportamento alimentare sono patologie estremamente complesse e diffusissime tra gli adolescenti, con un’insorgenza che oltretutto si fa sempre più precoce. In questo articolo, legato all’intervento dell’autrice al convegno “La nutrizione e le sue condizioni problematiche” tenutosi a Pistoia nel 2022, ne viene presentato un quadro comprensivo degli aspetti endocrino-metabolici in linea con un approccio integrato alla malattia.

long term care

I modelli europei di Long Term Care dopo il Covid

10/10/22 - Redazione

Un rapporto dell’European Social Policy Network elaborato da Emmanuele Pavolini illustra le sfide poste dalla pandemia ai sistemi di Long Term Care in Europa. Il documento, come segnalato da Percorsi di secondo welfare nell’articolo che qui segnaliamo, analizza le variabili strutturali che caratterizzano i vari modelli, l’intensità dell’intervento pubblico e la correlazione tra assistenza continuativa e rischio di povertà ed esclusione sociale per i non autosufficienti.

Long Term Care

Operatore RSA ai tempi del coronavirus

11/04/20 - Barbara Atzori

Gli aspetti psicologici da tenere in considerazione a proposito del lavoro dell’operatore RSA ai tempi del coronavirus. Da affrontare, in questo particolare momento, riconoscendo e condividendo emozioni e timori, anche con i colleghi.

pet therapy

In tema di pet therapy

27/12/18 - Prof. Marco Ricca

Dal rapporto di empatia tra l’uomo e gli animali un grande miglioramento nelle condizioni fisiche, comportamentali, psicologiche ed emotive delle persone anziane, e anche un potente antidoto contro la solitudine. Tanto che la pet therapy è riconosciuta dal Ssn.

Validation Therapy caregiver

Validation, tornare al passato per ritrovare il presente

22/03/18 - Dr.ssa Giuseppina Carrubba

La Validation therapy nasce dall’intuizione di una psicologa americana, Naomi Feil. Capì che per l’anziano disorientato tornare al passato poteva ridare un senso al presente e che alcune tecniche di comunicazione interpersonale studiate ad hoc potevano essere utili a comunicare con lui.

Senzeta sulla tua mail

Inserisci la tua mail per ricevere gratuitamente i nostri aggiornamenti

Seguici su Facebook

Seguici su Facebook

Footer

Senzeta.it
Notiziario di utilità scientifiche e culturali
della Fondazione Turati Onlus
Registrato al Tribunale di Pistoia al n. 409 del 9 marzo 2018.


Direttore Responsabile
Giancarlo Magni

Archivio articoli

  • Approfondimenti specialistici
  • Cultura
  • Evidenza
  • Focus
  • Idee e proposte
  • News
  • Primo piano
  • Segnalazioni
  • Studi e ricerche
  • Email
  • Facebook

Copyright © 2023 · Fondazione Filippo Turati Onlus. Tutti i diritti riservati.